Sondaggio: anche i dirigenti vogliono il lavoro flessibile

Secondo un recente sondaggio, i dipendenti apprezzano la scelta: poco più di due terzi (69%) dei lavoratori afferma che è importante per loro poter scegliere se lavorare in presenza, da remoto o in modalità ibrida.

Le persone vogliono adattare il loro stile e programma lavorativi alle proprie esigenze e, se l'organizzazione per la quale lavorano non soddisfa tale preferenza, sono disposti a cambiarla. La flessibilità di luogo, momento e modalità lavorativi influenzano il reclutamento e la fidelizzazione dei talenti, con quasi la metà (45%) degli intervistati in un sondaggio Momentive che afferma che, nel caso in cui non possano lavorare nella sede che preferiscono è probabile che cerchino un nuovo lavoro.

Questi elementi hanno imposto ai leader di identificare e stabilire nuove politiche per rispondere alle esigenze dei dipendenti, e molti hanno scelto come nuova norma una combinazione di lavoro di persona e da remoto.

È ovvio che i dipendenti apprezzino la flessibilità dell'ambiente di lavoro, ma quando si tratta dei loro dirigenti, quali sono le preferenze?  Qual è il reale pensiero delle persone che attuano queste politiche? Pensano che abbia un impatto positivo sui dipendenti? In che modo pensano che il lavoro ibrido possa apportare benefici alla loro attività?

Sono queste sono le domande che Zoom, in collaborazione con Fortune, ha deciso di approfondire commissionando a Morning Consulty¹ un sondaggio che esamina le opinioni dei leader riguardo al lavoro ibrido e al suo impatto complessivo sulla felicità dei dipendenti, sulla cultura aziendale e sugli obiettivi commerciali. Gli intervistati dovevano lavorare in un'organizzazione che, negli ultimi sei mesi, avesse operato con modalità ibrida o completamente da remoto.  Alcuni dei principali risultati emersi dal sondaggio:

Prosegui la lettura per avere uno sguardo più approfondito sui risultati del sondaggio.

I leader colgono i segnali evidenti: il lavoro ibrido non è fatto per sparire. Oltre 4 leader su 5 (86%) concordano con l'affermazione "il futuro del lavoro è ibrido", mentre solo il 4% non è d'accordo. Questa convinzione è presente anche a livello personale, dato che quasi il 56% afferma di preferire personalmente un ambiente di lavoro ibrido, mentre il 35% lo preferisce completamente remoto e solo il 9% lo preferisce integralmente in presenza.

Hanno una visione simile anche per i dipendenti, poiché la metà (50%) preferisce un ambiente ibrido per i propri dipendenti, il 24% preferisce un ambiente completamente remoto e il 18% farebbe decidere ai dipendenti. Solo l'8% afferma di preferire un ambiente di lavoro completamente in presenza per i propri dipendenti.

Sono molti fattori alla base della preferenza degli intervistati riguardo il lavoro ibrido, il principale fra tutti: lavoro importante e di qualità per i dipendenti.

Quando è stato chiesto ai leader intervistati di classificare i fattori più importanti per decidere la soluzione professionale più adatta alla propria azienda (su una scala da 1 a 6, dove 1 è l'elemento più importante), la produttività si è classificata al primo posto (2,86), seguita dall'aumento della collaborazione tra i team (3,44) e dal mantenimento di una forte cultura aziendale (3,56). 

Riguardo all'attenzione verso la produttività, uno dei leader affermato:

"Restituisce i risultati migliori di entrambe le modalità. Migliore produttività per il datore di lavoro e migliore equilibrio tra lavoro e vita privata per i dipendenti." – Leader che preferisce un ambiente ibrido per i dipendenti

Per un modello di lavoro ibrido, non esiste un approccio unico. I leader di tutto il mondo stanno adattando la divisione tra ambienti remoti e in presenza negli uffici secondo le esigenze specifiche delle loro aziende. Ma tra i leader intervistati, la divisione si è orientata per la maggior parte verso il lavoro da remoto, con gli intervistati che ritengono che il 60% del tempo possa essere trascorso da remoto e il 40% del tempo in presenza.

Uno dei leader intervistati ha affermato: "Poiché sentono di avere il controllo della loro situazione e possono bilanciare gli equilibri di vita (i dipendenti) saranno più felici e più produttivi sul lavoro".

Secondo i leader intervistati, la flessibilità dell'area di lavoro ha un effetto a cascata piuttosto positivo. I risultati di Morning Consult hanno rivelato che, per la maggioranza, l'impatto delle aree di lavoro ibride e da remoto è stato percepito dai leader molto più positivamente che negativamente, in particolare quando si tratta della felicità dei dipendenti e della qualità delle connessioni.

Il 71% ritiene che il lavoro ibrido e da remoto abbia avuto un impatto positivo sulla felicità dei dipendenti, il 58% sulla loro fidelizzazione, il 57% sulla comunicazione a livello aziendale e il 52% sulla connessione del team.

In effetti, un tema comune del sondaggio è stato che il lavoro da remoto e quello ibrido hanno per lo più rafforzato, o comunque non hanno influenzato le connessioni fra colleghi e la qualità di tali connessioni. Il 34% sente una maggiore connessione con i subordinati diretti grazie al lavoro da remoto, mentre il 51% non percepisce alcun impatto in entrambi i casi.

Un elemento simile è emerso anche per quanto concerne la qualità delle connessioni. Il 31% ritiene che il lavoro da remoto abbia aumentato la qualità delle connessioni con i subordinati diretti, il 54% ritiene che la qualità sia rimasta la stessa, mentre il 31% pensa che il lavoro a distanza abbia aumentato la qualità delle connessioni con la leadership aziendale e il 55% ritiene che la qualità sia rimasta invariata.

Non sorprende che i leader senior intervistati abbiano identificato più vantaggi negli ambienti di lavoro da remoto e in modalità ibrida rispetto a quelli in presenza. Il 35% dei leader intervistati, posti davanti a una lista di potenziali benefici per ogni ambiente di lavoro, ha scelto "Nessuno fra questi" nel caso del lavoro di persona, contro il 13% per il lavoro ibrido e il 17% per il lavoro da remoto. I principali vantaggi del lavoro ibrido includono un aumento della flessibilità per i dipendenti (57%), un migliore tasso di mantenimento (57%), un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata (56%) e una maggiore produttività (53%).

Allo stesso modo, sono state identificate più problematiche con il lavoro in presenza che con quello in modalità ibrida e da remoto. Il 18% dei leader intervistati, posti davanti a una lista di potenziali problematiche per ciascun ambiente di lavoro, ha selezionato "Nessuno fra questi" nel caso del lavoro in presenza, rispetto al 41% per il lavoro ibrido e al 27% per il lavoro da remoto. Le principali sfide identificate per il lavoro in presenza includevano l'aumento dei rischi per la salute (59%), l'impatto negativo sull'ambiente (55%) e l'aumento delle spese aziendali (52%).

Per definizione, ibrido significa che alcuni elementi del lavoro si svolgono sia da remoto che in presenza. I leader hanno alcune preferenze su quali siano questi elementi.

Secondo il sondaggio di Morning Consult, un numero maggiore di leader reputa che sia meglio il formato virtuale rispetto a quello di persona per eventi come assemblee plenarie a livello aziendale (56%) e riunioni con un vasto pubblico (54%). Tuttavia preferiscono la modalità in presenza rispetto a quella virtuale per quel che riguarda gli eventi sociali di team (57%), i colloqui con i candidati (56%) e gli incontri con i clienti (50%). 

La preferenza dei leader per le riunioni virtuali a livello aziendale può anche contribuire a rafforzare la cultura aziendale. I leader intervistati, alla domanda su quali pratiche hanno trovato utili per rinforzare i legami tra i membri del team, hanno indicato come abbastanza o molto utili le riunioni aziendali e le assemblee plenarie (79%), la formazione dei dipendenti (75%) e gli esercizi di team building (77%). 

I leader desiderano creare un ambiente che consenta la produttività, aumenti la collaborazione del team e contribuisca a una forte cultura aziendale. E la maggior parte dei leader intervistati crede di poter ottenere tutto questo in un ambiente di lavoro ibrido, dove i dipendenti sono più felici. Quindi, una volta stabilita la combinazione corretta fra lavoro da remoto e in ufficio, i leader devono identificare i partner tecnologici che possono aiutarli a realizzare questa loro visione ibrida.

Si inizia con l'adozione di tecnologie che promuovono la resilienza organizzativa, soluzioni ottimizzate per stabilire connessioni. I dipendenti vogliono partecipare alle assemblee plenarie da casa? Verifica. Vogliono strutturare un'occasione per creare un legame con e fra il team, indipendentemente da dove si trova? Fatto. La strategia tecnologica corretta ti consente di avere sia l'una che l'altra cosa.

Noi di Zoom offriamo una piattaforma di comunicazione incentrata sull'esperienza ottimizzata per questo nuovo futuro di lavoro flessibile:

I team felici e connessi possono dare il loro meglio ovunque si trovino, radicando il lavoro fra le persone e lo scopo, piuttosto che con un luogo fisico. Sul lungo periodo i risultati restituiranno enormi dividendi, promuovendo una forte cultura aziendale, clienti più felici e un'organizzazione resiliente.

Il sondaggio è stato condotto tra 250 leader senior statunitensi, intesi come vicepresidenti o con livello superiore, compresi proprietari, partner, presidenti, fondatori e co-fondatori. Era necessario che i partecipanti al sondaggio lavorassero in un'organizzazione che negli ultimi sei mesi operasse con modalità ibrida o completamente da remoto e che utilizzasse software di collaborazione come videoconferenze, chat e messaggi o webinar.

Questo sondaggio è stato condotto online fra il 16 e il 28 giugno 2022 e fra il 14 e il 18 luglio 2022. Il margine di errore per il campione completo è di 6 punti percentuale più o meno.